Negli articoli precedenti ho spiegato cos’è la fiducia e che effetti ha sulle performance di uno sportivo, ma come si può sviluppare, soprattutto quando è bassa?
Alcune volte mi è capitato di vedere atleti sicuri di sé, convinti di riuscire a vincere, ma che una volta in gara non si impegnavano come al solito, a tal punto da essere spiazzati dalla performance dell’avversario e non riuscire a batterlo. Quando la fiducia che abbiamo nelle nostre capacità è troppo alta, il rischio è che si trasformi in compiacimento di se stessi, nella credenza di poter trionfare senza impegnarsi al massimo (Perry, 2015).
Si parla tanto di motivazione come elemento essenziale per ottenere qualcosa nello sport, nel lavoro o nella vita in genere, ma pochi sanno come si delinea e quali caratteristiche ha.
Ti è mai capitato di spostare l’attenzione da un avversario al campo di gioco? Oppure di focalizzarti solo su te stesso e sui tuoi movimenti? In tutti questi casi hai indirizzato i tuoi pensieri su situazioni, persone, contesti diversi a seconda della richiesta dell’ambiente o delle tue volontà. Ma quanti tipi di attenzione esistono, in particolare nel contesto sportivo?
Ti è mai capitato sul campo di gioco di sentirti dire che non eri concentrato? Magari tu stavi facendo uno sforzo per esserlo, ma non riuscivi perché attirato da altri pensieri o semplicemente stanco. Ognuno di noi ha la capacità di focalizzarsi su un compito, ma come e quando dipende da tanti fattori.